Calendario Eventi

Scuola di Riferimento Nazionale SIC di Chirurgia Colo-rettale 2023 - Prima Edizione

Data Evento: 13/02/2023 – 21/04/2023
ID ECM: 371853
Crediti ECM: 50
Tipologia: Residenziale
Sede Evento: Roma, Milano, Napoli
Professione: Medico chirurgo (Chirurgia Generale)

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La Scuola di Riferimento Nazionale in Chirurgia Colo-rettale vuole rappresentare un’opportunità di formazione continua, per i medici in formazione specialistica e per gli specialisti in chirurgia generale sia Universitari che Ospedalieri, in tre dei centri italiani con più alto volume di chirurgia colo-rettale.

Il progetto didattico è finalizzato all’insegnamento teorico-pratico della chirurgia colo-rettale ed il percorso formativo è strutturato al fine che i Discenti possano ottenere le conoscenze e le capacità per essere in grado di realizzare un Percorso Clinico Assistenziale, organizzare un Board Multidisciplinare ed eseguire interventi chirurgici di base e/o avanzati, con tecnica open, mini invasiva, sia video-laparoscopica che robot assistita, che per via trans-anale in piena aderenza alle attuali acquisizioni e linee guida della chirurgia colo-rettale.

Alla fine del percorso formativo i Discenti avranno altresì acquisito le conoscenze legate ad i vantaggi ed i limiti di ciascuna tecnica in modo da applicare gli approcci chirurgici più adeguati (“Tailored sugery”) per ciascun tipo di paziente.

L’obiettivo della Scuola di riferimento nazionale SIC di Chirurgia Colo-rettale 2022 sarà quello di delineare i principi per costituire un percorso diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA) per le patologie colo-rettali nonché la programmazione e coordinazione di un board multidisciplinare sia per le patologie neoplastiche che per le patologie infiammatorie croniche (IBD).

Tali obiettivi verranno conseguiti attraverso il confronto tra i docenti dei tre centri della scuola ed i discenti mediante lezioni frontali, seminari, tavole rotonde, sessioni di tecnica chirurgica con apprendimento “step-by-step” dei tempi chirurgici per la tecnica laparotomica e mininvasiva (sia laparoscopica che robotica).

Sarà obbligatoria la frequenza in sala operatoria con la partecipazione diretta dei discenti agli interventi chirurgici. Tale partecipazione dovrà svolgersi in tutti e tre i centri di Roma, Napoli e Milano nei quali i discenti potranno assistere a tutte le tecniche oggetto del programma.

Ci sarà una sessione dedicata alla prevenzione e gestione delle complicanze postoperatorie e una dedicata alla ricerca clinica in chirurgia colorettale.

3° CONGRESSO TRAPIANTO POLMONARE E DINTORNI

Data Evento: 26/05/2023 – 31/07/2023
ID ECM: 380764
Crediti ECM: 15
Tipologia: Residenziale
Sede Evento: Piattaforma CLab Academy
Professione: Medico chirurgo (tutte le discipline), Farmacista, Infermiere, Biologo, Psicologo

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Il trend di crescita del numero di trapianti registrato in Italia nel periodo post-Covid è un dato estremamente incoraggiante, seppur ancora insufficiente.

Infatti, il numero di donatori è ancora lontano dal soddisfare la lunga lista di attesa e le difficoltà a trovare donatori con polmoni rispondenti ai criteri di trapiantabilità (che sono fra il 15-20% dei potenziali donatori) sono ancora rilevanti.

Il tasso di mortalità dei pazienti in lista di attesa si attesta, purtroppo, ancora intorno al 10%. Dato allarmante, soprattutto alla luce dei confortanti risultati ottenuti in pazienti trapiantati.

In questo scenario, siamo lieti di confermare questa iniziativa formativa sul Trapianto Polmonare al fine di condividere expertise ed esperienze per un confronto che sia sempre costruttivo e contribuisca a diffondere in modo capillare il knowhow di Esperti da importanti Scuole trapiantologiche in Italia.

Dopo una prima overview sulla situazione attuale, anche quest’anno infatti il pool di Relatori in programma approfondirà tematiche in tutte le fasi del Trapianto Polmonare per un aggiornamento a 360° che sciolga dubbi e risponda a domande su un argomento così articolato e ampio.

Nella fase pre-trapianto, saranno illustrate le novità terapeutiche in merito alle patologie croniche invalidanti quali l’Ipertensione arteriosa polmonare, la BPCO (Broncopneumopatia ostruttiva), il deficit di alfa 1-antitripsina, la fibrosi cistica e la fibrosi polmonare.

Nella seconda sessione, i colleghi Chirurghi forniranno un aggiornamento in merito al percorso di utilizzo di organo da DCD – Donor after Cardiac Death – e alle tecniche di Ricondizionamento d’Organo, che hanno permesso di ampliare il numero di interventi, permettendo il recupero di organi altrimenti scartati e, quindi, donare speranza a chi è in lista di attesa.

Sempre all’insegna della multidisciplinarietà, i colleghi infettivologi si confronteranno sulla gestione delle infezioni (fungine, batteriche e virali) in fase post-operatoria, ma parleremo anche di terapia immunosoppressiva e delle complicanze bronchiali, che possono compromettere la sopravvivenza dei pazienti trapiantati.

Infine, il dibattito verterà sui modelli organizzativi alla base del processo del trapianto e su come migliorarli al fine di raggiungere risultati sempre più ambiziosi.

La Rete Nazionale Trapianti, rete clinica del nostro Sistema Sanitario Nazionale, è un modello organizzativo che ha standardizzato procedure e processi clinici, organizzativi e gestionali, permettendo di rendere coordinata, tempestiva e più efficiente ogni attività nella gestione della presa in carico dei pazienti, fra strutture e professionisti in tutto il territorio Nazionale. Ma si occupa anche di informare correttamente tutti gli utenti e di formare gli operatori interessati.

INTEGRAZIONE MEDICO-INFERMIERISTICA PER IL PAZIENTE AD ALTO RISCHIOCARDIOVASCOLARE: AGGIORNAMENTI SCIENTIFICI ED ESPERIENZE REAL LIFE TOSCANA

Data Evento: 01/06/2023 – 31/12/2023
ID ECM: 383194
Crediti ECM: 5
Tipologia: FAD
Sede Evento: Piattaforma CLab Academy
Professione: Infermiere, Infermiere pediatrico

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Le patologie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte e di invalidità nel nostro Paese, costituendo un problema sanitario e sociale di primaria importanza. L’infermiere di cardiologia, in piena collaborazione e integrazione con i medici di riferimento, ha un ruolo fondamentale nell’assistenza, nei percorsi educativi, e nel counseling dei pazienti sia in prevenzione primaria che secondaria. E’ ormai dimostrato come l’infermiere possa offrire un ausilio fondamentale sia nel monitoraggio clinico che nel sostegno alla cura e nel favorire l’aderenza e persistenza alla terapia medica. Numerose esperienze evidenziano il grande potenziale offerto dalla figura dell’infermiere nella gestione di numerose condizioni croniche ampliando la platea di pazienti di cui il sistema può prendersi carico garantendo una qualità delle cure analoga a quella tradizionale centrata sul solo medico. Attraverso una specifica formazione parallelamente alla promozione di best-practices l’infermiere può assolvere in autonomia a compiti anche complessi purché definiti da percorsi scientificamente validati e sottoposti a periodica verifica. Da qui l’importanza dei percorsi formativi e del confronto interprofessionale per raggiungere la migliore efficienza di sistema, anche alla luce della finitezza delle risorse sia umane che economiche e dei rapidi progressi in campo scientifico e tecnologico, che impongono un aggiornamento costante e di qualità. Inoltre la ricchezza sia numerica che professionale offerta dalla componente infermieristica consente di disegnare percorsi sostenibili e di ampia portata. Promuovere la professionalizzazione su specifici percorsi significa favorire la identificazione e trattamento di pazienti in sintonia con i progetti sanitari da un lato e elevare la dignità del lavoro di figure professionali le cui potenzialità appaiono ancora largamente sotto utilizzate quando addirittura inesplorate. In questa FAD verrà puntualizzata la più recente e accreditata stratificazione del rischio cardiovascolare del paziente, alla base delle successive decisioni terapeutiche e di percorso. Saranno altresì messe in prospettiva, secondo le linee guida e consensus più recenti, le opzioni farmacologiche standard e quelle più innovative nel campo del trattamento della ipercolesterolemia, fattore causale determinante degli eventi clinici su base ischemica e aterotrombotica. Verranno infine presentati e discussi due modelli reali di gestione integrata e follow up strutturato del paziente ad alto rischio cardiovascolare su base aterosclerotica, che vedono nella professione infermieristica uno snodo fondamentale sia nella fase ospedaliera che ambulatoriale, con l’obiettivo di comprendere, condividere e applicare le più efficaci terapie ed efficienti modalità di cura.

SIPONIMOD NELLA PRATICA CLINICA: ESPERIENZE A CONFRONTO

Data Evento: 26/06/2023
ID ECM: 384594
Crediti ECM: 4,5
Tipologia: FAD
Sede Evento: Piattaforma CLab Academy
Professione: Medico chirurgo (Neurologia)

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La sclerosi multipla (SM) è la malattia infiammatoria cronica del sistema nervoso centrale più comune nei giovani adulti, con oltre 2,3 milioni di persone affette dalla malattia in tutto il mondo. Questa patologia neurodegenerativa si evolve come un continuum con un decorso iniziale recidivante-remittente (SMRR) nella maggior parte dei pazienti, che evolve gradualmente nel tempo verso una fase di progressivo accumulo di disabilità con o senza attività di malattia, definita Sclerosi Multipla Secondaria Progressiva (SMSP).

Purtroppo, ad oggi si stima che circa il 50% dei pazienti sperimenta la transizione da fase recidivante-remittente nell’arco di 15-20 anni dall’esordio di malattia. La comunità scientifica non è ancora pervenuta a una definizione universalmente accettata dei criteri che possono indicare con precisione il momento in cui avviene il passaggio da RR a SP e permettere di porre con sicurezza la diagnosi. La SPMS viene infatti diagnosticata retrospettivamente con un periodo di incertezza diagnostica che può durare diversi anni, principalmente dovuta alla mancanza di criteri di imaging e marker patognomici in grado di distinguere nettamente la SMRR dalla SMSP. Esistono attualmente una serie di evidenze che indicano come misure non convenzionali di neuroimaging, come la determinazione dell’atrofia, del danno a carico della sostanza grigia, l’identificazione delle lesioni croniche attive e la misurazione del danno dei principali fasci di sostanza bianca, possano contribuire all’individuazione dei pazienti che svilupperanno un peggioramento clinico e cognitivo. La trasferibilità di queste metodiche nella pratica clinica rimane purtroppo ancora molto dibattuta.

I numerosi DMT (Disease Modifying Treatment) attualmente disponibili per la forma RR, oltre a non risultare completamente efficaci nella prevenzione della conversione a SMSP, non sono stati studiati, o non sono stati approvati, nell’ambito di quest’ultima, ad eccezione dell’interferone beta-1b che, tuttavia, non ha dimostrato risultati soddisfacenti.

Il primo trattamento studiato in maniera specifica nella SMSP è siponomod, un modulatore selettivo dei recettori per la sfingosina 1 fosfato, approvato nel 2021.

dall’Autorità Regolatoria italiana per il trattamento di pazienti adulti affetti da sclerosi multipla secondaria progressiva attiva. L’efficacia di siponimod è stata dimostrata in uno studio randomizzato, controllato verso placebo specificamente disegnato per valutare l’effetto del farmaco nel ridurre la progressione della disabilità in una popolazione rappresentativa di pazienti affetti da sclerosi multipla secondariamente progressiva (età media di circa 48 anni; durata media di malattia di circa 17 anni, EDSS mediano di 6.0). In tale popolazione il farmaco ha mostrato di ridurre in modo significativo la progressione di disabilità confermata a 3 e 6 mesi misurata all’EDSS. E’ stata inoltre evidenziata una maggiore efficacia in pazienti più giovani, con durata di malattia più breve, con un EDSS più basso e con ancora attività infiammatoria, a conferma dell’importanza del trattamento precoce, ampiamente dimostrata nella fase recidivante-remittente, anche nella fase di transizione alla forma progressiva di malattia. Dati sul lungo termine (fino a 7 anni di trattamento continuativo con siponimod) confermano l’efficacia del farmaco nel ridurre la progressione di disabilità e nel controllare l’attività infiammatoria di malattia. Inoltre i dati di risonanza, sul breve e lungo termine, studio mostrano come siponimod sia efficace sia sui paramenti di infiammazione sia di neurodegenerazione (lesioni T1 gadolinio positive; nuove/aumentate di volume lesioni in T2; atrofia cerebrale; atrofia della corteccia).

La disponibilità di questa nuova opzione terapeutica, cha va ad aggiungersi all’armamentario farmacologico disponibile per le forme recidivanti-remittenti di malattia, apre nuove opportunità nella gestione del paziente affetto da sclerosi multipla.

Acquisisce sempre più importanza quindi:

– definire le migliori strategie personalizzate per contrastare la progressione della disabilità;

– riconoscere i primi indicatori di progressione per poter intervenire il più precocemente possibile con l’obiettivo di preservare le abilità fisiche e cognitive dei pazienti;

– definire le caratteristiche del paziente che possa trarre il maggior beneficio dal trattamento con siponimod

– definire l’approccio più appropriato per il monitoraggio dell’efficacia e della sicurezza di siponimod

Obiettivo del virtual meeting è quello di discutere le questioni aperte nella gestione del paziente con sclerosi multipla secondariamente progressiva, con particolare focus su siponimod, unico farmaco approvato per il trattamento di tale forma di sclerosi multipla.

IMPROVE 2023

Data Evento: 04/05/2023 – 27/06/2023
ID ECM: 374044
Crediti ECM: 9
Tipologia: FAD
Sede Evento: Piattaforma CLab Academy
Professione: Medico chirurgo (Neurologia)

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La sclerosi multipla (SM) è la malattia infiammatoria cronica del sistema nervoso centrale più comune nei giovani adulti, con oltre 2,3 milioni di persone affette dalla malattia in tutto il mondo. Questa patologia neurodegenerativa si evolve come un continuum con un decorso iniziale recidivante-remittente nella maggior parte dei pazienti, che evolve gradualmente nel tempo verso una fase di progressivo accumulo di disabilità con o senza attività di malattia, definita Sclerosi Multipla Secondaria Progressiva (SMSP). Circa il 50% dei pazienti sperimenta questa transizione nell’arco di 15-20 anni dall’esordio.

Oggi la comunità scientifica non è ancora pervenuta a una definizione universalmente accettata dei criteri che possono indicare con precisione il momento in cui avviene il passaggio da RR a SP e permettere di porre con sicurezza la diagnosi. La SPMS viene infatti diagnosticata retrospettivamente con un periodo di incertezza diagnostica che può durare diversi anni. Esistono attualmente una serie di evidenze che indicano come misure non convenzionali di neuroimaging, come la determinazione dell’atrofia, del danno a carico della sostanza grigia, l’identificazione delle lesioni croniche attive e la misurazione del danno dei principali fasci di sostanza bianca, possano contribuire all’individuazione dei pazienti che svilupperanno un peggioramento clinico e cognitivo.

Tecniche di imaging avanzato possono aiutare ad identificare questi markers di progressione ma richiedono un elevato livello di competenza tecnica e inoltre vi è una mancanza di standardizzazione metodologica tra i diversi centri.

La trasferibilità di queste metodiche nella pratica clinica quindi rimane purtroppo ancora molto dibattuta.

Evidenze recenti e meno recenti hanno dimostrato che esiste una correlazione tra declino cognitivo più specificamente inteso come riduzione della velocità del processo cognitivo (CPS) e il rischio di progressione. L’utilizzo dei Patient reported outcomes può fornire un valido supporto nell’identificazione dei primi segni di declino cognitivo. Letteratura recente evidenzia l’esistenza di tools in via di sviluppo che potranno aiutare il clinico ad identificare la progressione attraverso elaborazione di parametri clinici, subclinici, l’impatto sulle attività quotidiane e sulla qualità di vita del paziente.

I numerosi DMT (Disease Modifying Treatment) attualmente disponibili per la forma RR, oltre a non risultare completamente efficaci nella prevenzione della conversione a SMSP, non sono stati studiati, o non sono stati approvati, nell’ambito di quest’ultima, ad eccezione dell’interferone beta-1b che, tuttavia, non ha dimostrato risultati soddisfacenti.

Il primo trattamento studiato in maniera specifica nella SMSP è siponomod, un modulatore selettivo dei recettori per la sfingosina 1 fosfato, approvato nel 2021 dalle Autorità Regolatorie per il trattamento di pazienti adulti affetti da sclerosi multipla secondaria progressiva attiva. L’efficacia di siponimod è stata dimostrata in uno studio randomizzato, controllato verso placebo specificamente disegnato per valutare l’effetto del farmaco nel ridurre la progressione della disabilità in una popolazione rappresentativa di pazienti affetti da sclerosi multipla secondariamente progressiva (età media di circa 48 anni; durata media di malattia di circa 17 anni, EDSS mediano di 6.0). In tale popolazione il farmaco ha mostrato di ridurre in modo significativo la progressione di disabilità confermata a 3 e 6 mesi misurata all’EDSS. E’ stata inoltre evidenziata una maggiore efficacia in pazienti più giovani, con durata di malattia più breve, con un EDSS più basso e con ancora attività infiammatoria, a conferma dell’importanza del trattamento precoce, ampiamente dimostrata nella fase recidivante-remittente, anche nella fase di transizione alla forma

progressiva di malattia. Dati sul lungo termine (fino a 7 anni di trattamento continuativo con siponimod) confermano l’efficacia del farmaco nel ridurre la progressione di disabilità e nel controllare l’attività infiammatoria di malattia. Inoltre i dati di risonanza, sul breve e lungo termine, studio mostrano come siponimod sia efficace sia sui parametri di infiammazione sia di neurodegenerazione (lesioni T1 gadolinio positive; nuove/aumentate di volume lesioni in T2; atrofia cerebrale; atrofia della corteccia).

La disponibilità di questa nuova opzione terapeutica, cha va ad aggiungersi all’armamentario farmacologico disponibile per le forme recidivanti-remittenti e recidivanti di malattia, apre nuove opportunità nella gestione del paziente affetto da sclerosi multipla.

Diverse evidenze, recenti e meno recenti, hanno univocamente dimostrato che il trattamento iniziale con terapie ad alta efficacia garantisce, rispetto al trattamento iniziale con terapie di moderata efficacia, un rischio significativamente inferiore per i pazienti con SMRR di convertire alla forma secondaria progressiva di SM. Quindi le immunoterapie ad alta efficacia forniscono il massimo beneficio ai pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente quando iniziate senza ritardo, cioè all’esordio della presentazione clinica della malattia. A tal riguardo, la maggior parte degli autori concorda sul fatto che le terapie di elevata efficacia dovrebbero essere considerate come una scelta di prima linea, soprattutto in pazienti con fattori di rischio per outcome negativi sul lungo termine.

Dal punto di vista immunologico, è stato dimostrato che i linfociti B sono fattori importanti che contribuiscono all’istopatologia immuno-mediata nella SM. Tra i vari DMT approvati per il trattamento della SM, la deplezione delle cellule B con anti- CD20 è emerso come approccio terapeutico efficace e relativamente sicuro, e gli anticorpi monoclonali anti-CD20 rappresentano una classe di farmaci annoverata tra le terapie ad alta efficacia, insieme a natalizumab, alemtuzumab, cladribina ed ai modulatori della sfingosina 1 fosfato.

Ofatumumab è una nuova B-cell therapy, è il primo anticorpo monoclonale completamente umano che si lega al CD20, che offre ai pazienti una maggiore efficacia rispetto alle attuali terapie di prima linea di moderata efficacia, e un profilo di sicurezza e modalità d’uso adeguati per un utilizzo precoce. Inoltre, l’autosomministrazione domiciliare della terapia permette di superare anche le limitazioni associate all’elevato carico organizzativo e di risolvere i problemi di accesso dei pazienti, come quelli dovuti alla disabilità o ai tempi di viaggio verso centri di infusione distanti.

Alla luce di quanto sopra espresso, la disponibilità di farmaci ad elevata efficacia, diversificati nelle loro caratteristiche d’azione, è sicuramente un vantaggio per il clinico e per i pazienti, ma allo stesso tempo pone sia il clinico di fronte alla necessità di effettuare una scelta precisa in un ampio panorama di opzioni terapeutiche disponibili. La conoscenza del meccanismo d’azione, dei dati di farmacocinetica e di farmacodinamica, dell’impatto sul sistema immunitario, degli effetti indesiderati e delle interazioni con altri farmaci risultano quindi determinanti per la scelta del farmaco più opportuno da utilizzare in funzione della tipologia del paziente e delle caratteristiche della sua malattia.

Nello scenario attuale acquisisce sempre più importanza:

– definire le migliori strategie personalizzate per contrastare la progressione della malattia nelle diverse sue fasi;

– definire il “bersaglio” del trattamento farmacologico in base alle caratteristiche del paziente e della malattia malattia;

– definire gli approcci più appropriati per il monitoraggio dell’andamento della malattia e dell’efficacia dei trattamenti farmacologici;

– riconoscere i primi indicatori di progressione per poter intervenire il più precocemente possibile con l’obiettivo di preservare le abilità fisiche e cognitive dei pazienti;

Alla luce di quanto descritto, è stato costituito un Gruppo di Miglioramento che si configura come un gruppo di pari i cui membri lavorano congiuntamente per discutere le questioni aperte nella gestione del paziente con sclerosi multipla, per definire le migliori strategie per trattare la malattia nelle sue diverse fasi, per monitorarne l’andamento e contrastare la progressione di disabilità.

HF ATERO ON FIELD

Data Evento: 04/05/2023 – 27/06/2023
ID ECM: 391772
Crediti ECM: 4,2
Tipologia: FAD
Sede Evento: Novi Ligure
Professione: Medico chirurgo (Cardiologia)

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La medicina “degli ultimi anni, super-specialistica” ed “ipertecnologica”, ha avuto un grosso limite: far perdere la visione d’insieme del nostro paziente.

Molte patologie in realtà, si posizionano al centro di “crocevia” eziologici e multifattoriali che, a ricaduta, determinano manifestazioni cliniche multidisciplinari.

Il mondo della Cardiologia in particolare, sta evolvendo in maniera sempre più rapida, arricchendosi di nuove conoscenze che stanno portando a soppiantare definitivamente il concetto di “Ambito Cardiologico” con quello di “Ambito Cardio-Metabolico”, dove si studia ed identifica nel dismetabolismo (rappresentato da flogosi, lipotossicità, disglicemia) la radice della patologia cardiovascolare che, attraverso molteplici strade, spesso esita nello Scompenso Cardiaco.

Fortunatamente, al pari delle conoscenze fisiopatologiche avanzano anche le scoperte farmacologiche e tecnologiche. Diventa perciò cruciale, per essere sempre aggiornati e per fornire le migliori opportunità diagnostiche e terapeutiche ai nostri pazienti, incontrarsi in giornate dedicate dove, oltre all’apprendimento frontale, vi sia spazio anche per il confronto con colleghi con i quali “condividiamo” la quotidianità lavorativa.

Ecco perché la nostra giornata sarà improntata non solo a un aggiornamento “passivo” ma anche ad un “training attivo” che ci permetta di misurare le nostre competenze e il nostro stato di conoscenza.

KEYWORD IN MS NURSING - RICERCA, FORMAZIONE, PRATICA CLINICA

Data Evento: 10/11/2023
ID ECM: 393450
Crediti ECM: 4,2
Tipologia: FAD
Sede Evento: Roma
Professione: Medico chirurgo (Neurologia), Infermiere

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La sclerosi multipla (SM) è una malattia cronica del sistema nervoso centrale che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Questa patologia complessa richiede un approccio multidisciplinare per fornire la migliore assistenza e il miglior supporto possibile ai pazienti affetti da SM. Gli infermieri rivestono un ruolo cruciale in questo processo e possono contribuire in modo significativo all’assistenza globale, all’educazione del paziente e alla promozione del benessere nelle persone con SM. Le evidenze scientifiche indicano che la condivisione di conoscenze, esperienze e migliori pratiche nella gestione della SM, migliorano gli interventi e contribuiscono a fornire ai pazienti cure di elevato livello. Il ruolo degli infermieri nella gestione globale della sclerosi multipla ha contribuito a rendere le cure sempre più personalizzate per i pazienti con SM, ma alla pratica clinica deve sempre associarsi una rigorosa ricerca scientifica per promuovere e standardizzare le cure. L’introduzione dei nuovi trattamenti e la necessità di comprendere i segni e sintomi nella progressione della malattia hanno favorito la nascita di approcci infermieristici basati sulle evidenze, assegnando agli infermieri un ruolo rilevante e centrale.

Gli infermieri oggi, grazie allo sviluppo di nuove competenze avanzate, possono operare con ampia autonomia nell’assistenza a pazienti SM, pianificando interventi specialistici sempre più efficaci e operando in diversi setting assistenziali. Le parole chiave che governano questi nuovi approcci assistenziali possono essere riassunte negli obbiettivi che questo corso si pone, ovvero nella necessità di ricevere una formazione adeguata, nella necessità di conoscere gli strumenti per migliorare la ricerca clinica nel nursing in SM e infine nell’adottare le migliori pratiche cliniche basate sulle evidenze.

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